Malattie dell’orecchio: quali sono e come trattarle efficacemente

Le malattie dell’orecchio sono classificate per localizzazione del problema ed intensità e possono incidere pesantemente sulla vita di una persona.

Si sviluppano soprattutto in seguito all’esposizione eccessiva ai rumori, o in seguito a traumi e infiammazioni che possono causare problemi al corretto funzionamento dell’apparato uditivo.

Le malattie dell’orecchio più diffuse sono otite e labirintite, acufene, ipo e iperacusia, neurinoma e timpano perforato.

Otite e Labirintite

Otite e labirintite sono infiammazioni di diverse parti dell’orecchio. L’otite si distingue in esterna, media, interna o miringite, a seconda che colpisca l’orecchio esterno, medio, interno o la membrana timpanica.

L’otite interna è conosciuta, appunto, come labirintite poiché l’infiammazione dell’orecchio interno si concentra soprattutto nel Labirinto, a cui è assegnata la gestione del senso di equilibrio e del mantenimento di postura.

I primi sintomi della malattia sono infatti nausea, capogiri, vertigini e vomito.

Acufene

L’acufene si manifesta come un fischio o un tintinnio di campanello, percepibile unicamente dal soggetto affetto.

Conosciuto anche come tinnitus, non si tratta di una vera e propria malattia, ma il fastidio uditivo ha ugualmente un grosso impatto nella vita di una persona. Si distingue in oggettivo, causato da rumori provenienti dal corpo che possono essere rilevati con adeguata strumentazione, e soggettivo, non registrabile e causato da problemi interni all’orecchio (audiogeno) o al di fuori di esso (non audiogeno).

Ipoacusia e Iperacusia

Dal greco “ipo-”, basso, e “iper-“, alto, ipoacusia e iperacusia indicano rispettivamente una condizione di percezione diminuita o amplificata dei suoni.

L’ipoacusia può interessare un unico orecchio (monolaterale) o entrambi e può essere causata da traumi e infiammazioni (ipoacusia di trasmissione) o dovuta a malformazioni o danneggiamenti del nervo acustico o dell’orecchio interno (ipoacusia neurosensoriale).

Si presenta in vari livelli di intensità: leggera, modesta, severa e profonda, o sordità totale. L’iperacusia è l’esatto opposto, ovvero una percezione amplificata dei suoni dovuta a un problema di elaborazione degli stessi.

Neurinoma

Il neurinoma dell’acustico è un tumore benigno del nervo acustico, ed è tra i più frequenti. Viene anche detto Schwannoma vestibolare, poiché colpisce le cellule di Schwann presenti nell’ottavo nervo cranico, il nervo vestibo-cocleare, fondamentale per l’udito e il mantenimento dell’equilibrio.

A seconda della grandezza del tumore la sintomatologia cambia. Di base i primi sintomi sono la possibile perdita di udito monolaterale, una sensazione di pressione o pienezza nell’orecchio, acufeni e ronzii, sensazione di vertigini perdita del senso di equilibrio.

I sintomi possono poi peggiorare con il crescere del tumore che potrebbe andare ad intaccare il funzionamento di altri nervi cranici.

Timpano perforato

Per timpano perforato si intende la rottura traumatica del timpano, quella membrana che separa l’orecchio esterno dall’orecchio medio e che svolge un ruolo importantissimo sia per il corretto funzionamento dell’organo uditivo, sia per la funzione di equilibrio.

Il timpano ha svolge una funzione protettiva separando l’orecchio esterno da quello medio e proteggendo quest’ultimo dall’ingresso di agenti patogeni, acqua e corpi estranei. Inoltre, è il principale responsabile della conduzione dei suoni: all’arrivo dei suoni la membrana timpanica vibra e le oscillazioni prodotte vengono inviate ai tre ossicini dell’udito presenti nell’orecchio medio; questa trasformazione delle onde sonore in vibrazioni meccaniche è il primo passaggio fondamentale per l’elaborazione dei suoni che avverrà poi successivamente.

In alcuni casi il timpano può semplicemente infiammarsi e avere conseguenze meno serie sull’organo uditivo, mentre nei casi di perforazione della membrana timpanica, l’individuo affetto può lamentare otalgia, otorrea, acufene e riduzione della capacità uditiva.

Trattamento

Per verificare la presenza di una malattia dell’orecchio si ricerca la “soglia di minima udibilità” e cioè la minima pressione sonora che deve possedere un suono per evocare nel soggetto sottoposto all’esame una sensazione uditiva ed una risposta.

Per misurare tale soglia si ricorre all’utilizzo dell’audiometria tonale, esame che permette di individuare con facilità perdite di capacità uditiva e di distinguere tra i vari tipi di ipoacusia, dove presente. Altro ottimo strumento diagnostico è la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), utilizzata soprattutto per osservare lo stato dell’orecchio interno e valutare la presenza di malattie o tumori.

Il trattamento di ogni singola malattia differisce dallo specifico caso. In caso di infiammazioni più semplici come l’otite si può intervenire attraverso la somministrazione di farmaci antibiotici, mentre nei casi più gravi come il neurinoma o il timpano perforato si può arrivare ad intervenire chirurgicamente.

Una soluzione molto efficace è la diagnosi precoce: sottoporsi regolarmente a controlli uditivi garantisce una maggiore probabilità di individuare infiammazioni e patologie ed intervenire tempestivamente per bloccarne la crescita ed eliminarne le cause.

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