Esame Vestibolare, analizzare equilibrio e vertigini

esame vestibolare

Sei mai stato colto da una sensazione di vertigine improvvisa o ti sei sentito instabile mentre camminavi o cambiavi posizione?

Potrebbe trattarsi di un sintomo di problemi nel sistema vestibolare. L’esame vestibolare è un importante strumento diagnostico che aiuta a comprendere equilibrio e vertigine, consentendo ai medici di individuare e trattare una serie di disturbi.

In questo articolo di AudioMedica Varese, parliamo dell’importanza di questo esame vestibolare, delle procedure coinvolte e di come può aiutare a risolvere problematiche legate all’equilibrio.

Il sistema vestibolare: un’introduzione

Il sistema vestibolare è un complesso sistema sensoriale situato nell’orecchio interno. La sua funzione principale è quella di aiutare il cervello a monitorare il movimento e la posizione della testa rispetto al corpo e all’ambiente circostante.

Questo sistema è essenziale per il mantenimento dell’equilibrio, della postura e della stabilità durante i movimenti.

Importanza dell’Esame Vestibolare

L’esame vestibolare è fondamentale per comprendere i problemi di equilibrio e vertigine.

Questi sintomi possono derivare da una varietà di cause, tra cui disturbi dell’orecchio interno come la Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB), la sindrome di Menière, l’acufene, o lesioni cerebrali traumatiche.

L’esame vestibolare aiuta i medici a differenziare tra queste condizioni e a sviluppare un piano di trattamento appropriato.

Procedure dell’Esame Vestibolare

L’esame vestibolare coinvolge una serie di procedure e test mirati a valutare la funzionalità del sistema vestibolare.

Alcuni dei test più comuni includono il test calorico, il test del nistagmo e la videonistagmografia (VNG).

Prova calorica vestibolare: che prevede l’irrigazione dell’orecchio interno con acqua calda e fredda per valutare la risposta del sistema vestibolare al cambiamento di temperatura.

Prova nistagmo, in cui si esamina il paziente mentre segue un oggetto visivo in movimento. La presenza e il tipo di nistagmo, ovvero il movimento involontario degli occhi. I risultati possono fornire indicazioni sulla funzione vestibolare.

–  Videonistagmografia o VNG: una procedura che registra i movimenti degli occhi mentre il paziente esegue una serie di movimenti della testa e del corpo. Questo test è particolarmente utile per diagnosticare VPPB e altre condizioni vestibolari.

Interpretazione dei Risultati

Una volta completato l’esame vestibolare, i risultati vengono interpretati da un professionista medico specializzato. Questi dati forniscono informazioni cruciali sulla funzione vestibolare e possono essere utilizzati per determinare una diagnosi.

Ad esempio, la prova calorica può rivelare una ridotta risposta al cambiamento di temperatura, suggerendo la presenza di una sindrome di Menière.

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Potenziali evocati uditivi, come funziona l’esame

Potenziali evocati uditivi

L’esame dei potenziali evocati uditivi è una procedura medica che viene utilizzata per valutare la funzione uditiva del paziente.

Questo esame è eseguito su pazienti di tutte le età, ma è particolarmente utile nei neonati e nei bambini che non possono comunicare verbalmente eventuali problemi uditivi. In questo articolo, insieme agli esperti di AudioMedica Varese, esploreremo in dettaglio l’esame dei potenziali evocati uditivi, le sue applicazioni e i suoi benefici.

Che cosa sono i potenziali evocati uditivi?

Si tratta di sono onde elettriche generate dal cervello in risposta a un suono stimolante.

Questi suoni stimolanti sono generalmente click o toni emessi da un auricolare posto nell’orecchio del paziente. L’onda cerebrale che viene registrata in risposta allo stimolo uditivo è chiamata potenziale evocato uditivo.

Come viene eseguito l’esame?

L’esame dei potenziali evocati uditivi viene solitamente eseguito su pazienti in stato di veglia. Durante l’esame, un auricolare viene posizionato nell’orecchio del paziente e una serie di suoni stimolanti viene emessa. La risposta uditiva viene quindi registrata mediante elettrodi che vengono applicati al cuoio capelluto del paziente. L’esame di solito dura circa 30 minuti e non è invasivo o doloroso.

Applicazioni cliniche dell’esame

L’esame viene utilizzato in una varietà di applicazioni cliniche.

Ad esempio, questo esame può essere utilizzato per valutare la funzione uditiva in neonati e bambini che non possono comunicare verbalmente eventuali problemi uditivi. Inoltre, questo esame può essere utilizzato per monitorare il progresso di un paziente dopo un intervento chirurgico all’orecchio o dopo un trattamento per un disturbo uditivo.

Benefici dell’esame

L’esame dei potenziali evocati uditivi offre molti benefici.

In primo luogo, questo esame è non invasivo e indolore, il che lo rende sicuro e ben tollerato dai pazienti di tutte le età. In secondo luogo, l’esame è estremamente preciso e fornisce informazioni dettagliate sulla funzione uditiva del paziente. Infine, questo esame può essere utilizzato per diagnosticare disturbi uditivi in pazienti di tutte le età, il che può portare a una diagnosi e a un trattamento precoce.

Preparazione per l’esame dei potenziali evocati uditivi

Per prepararsi all’esame dei potenziali evocati uditivi, il paziente dovrebbe evitare di usare creme o lozioni per capelli il giorno dell’esame. Inoltre, il paziente dovrebbe dormire bene la notte prima dell’esame e seguire tutte le indicazioni del medico riguardo alla sospensione di eventuali farmaci che potrebbero influenzare i risultati dell’esame.

Cosa aspettarsi durante l’esame dei potenziali evocati uditivi

L’esame dei potenziali evocati uditivi di solito dura circa un’ora e viene eseguito da un tecnico specializzato. Durante l’esame, al paziente vengono posizionati degli elettrodi sulla testa, che registrano l’attività cerebrale in risposta ai suoni trasmessi all’orecchio attraverso degli auricolari.

L’esame è non invasivo e indolore, anche se il paziente potrebbe avvertire una leggera sensazione di fastidio o tensione quando gli elettrodi vengono applicati sulla testa. Durante l’esame, il paziente viene esposto a una serie di suoni di diverse frequenze e intensità, che vengono ripetuti a intervalli regolari.

Interpretazione dei risultati

Dopo l’esame, un medico specialista analizza i dati raccolti durante l’esame e fornisce una valutazione dei risultati al paziente. I risultati possono indicare la presenza di eventuali problemi uditivi, come una ridotta capacità di rilevare suoni di bassa o alta frequenza, o una perdita uditiva di tipo neurosensoriale.

In alcuni casi, i risultati dell’esame dei potenziali evocati uditivi possono essere utilizzati per monitorare la progressione di alcune malattie uditive, come la sclerosi multipla. Il medico potrebbe anche raccomandare ulteriori test per confermare eventuali problemi uditivi rilevati durante l’esame.

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Visita ORL, quando e perché farla

visita ORL

La visita otorinolaringoiatrica (ORL) è un esame medico che mira a valutare la salute dell’orecchio, del naso e della gola.

La visita ORL è molto importante per l’individuazione precoce di eventuali patologie e per la diagnosi corretta di problemi che possono influire sulla qualità della vita.

In questo articolo di AudioMedica Varese parliamo di quando sarebbe opportuno sottoporsi a questo tipo di esame.

Visita ORL, come si svolge

La visita inizia con una valutazione approfondita dei sintomi e della storia clinica del paziente.

Il medico andrà a esaminare attentamente tutti i sintomi presenti riguardanti l’udito, la respirazione e la deglutizione. È anche il momento in cui il professionista chiede informazioni sulle patologie pregresse, sugli eventuali interventi chirurgici subiti, sull’uso di farmaci e su eventuali allergie.

Successivamente, il medico procede con l’esame fisico dell’orecchio. L’esame viene effettuato tramite l’uso di uno strumento chiamato otoscopio, che consente di visualizzare l’interno dell’orecchio. Tramite questo strumento il medico valuta lo stato del timpano, la presenza di cerume, le condizioni dei canali uditivi e delle ossa dell’udito.

A seguire, viene effettuato l’esame del naso mediante l’utilizzo di uno speculum nasale. Con questo strumento il medico esamina l’interno delle narici, valutando la presenza di eventuali ostruzioni o lesioni.

Infine, il medico esamina la parte posteriore della gola mediante l’utilizzo del faringoscopio. Con questo strumento il medico valuta la presenza di eventuali infiammazioni, lesioni o tumori.

Dopo l’esame

A seguito dell’esame, il medico può richiedere ulteriori esami diagnostici, come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RMN) o esami audiometrici, per una valutazione ancora più approfondita dello stato di salute del paziente.

Una volta completata la visita, il medico fornisce una diagnosi e un eventuale piano di trattamento. I trattamenti per le patologie ORL possono variare a seconda della natura delle problematiche e possono comprendere farmaci da somministrare per via orale o topica, interventi chirurgici anche di natura poco invasiva e procedure terapeutiche per la riabilitazione dell’udito.

Visita ORL, quando è consigliata

È importante sottolineare che una visita otorinolaringoiatrica preventiva è consigliata a tutti, anche a coloro che non presentano sintomi specifici, per un controllo dello stato di salute generale delle orecchie, del naso e della gola. Infatti, un controllo periodico consente di individuare eventuali problemi in modo precoce e di prevenirne lo sviluppo.

Inoltre, la visita ORL è particolarmente importante per alcune categorie di persone, come i fumatori, i soggetti con problemi respiratori, gli sportivi e coloro che lavorano in ambienti rumorosi o con sostanze potenzialmente nocive per le vie respiratorie.

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Cos’è la timpanosclerosi sintomi, cause e trattamenti

timpanosclerosi sintomi

La timpanosclerosi è una patologia dell’orecchio che colpisce il timpano che causa un ispessimento della membrana timpanica, spesso associato alla formazione di tessuto osseo.

In questo articolo di AudioMedica Varese, esploreremo i sintomi, le cause e i possibili trattamenti della timpanosclerosi.

Timpanosclerosi, quali sono i sintomi

I sintomi della patologia possono variare da persona a persona. Tuttavia, i sintomi più comuni includono:

  • Difficoltà nell’udire i suoni ad alta frequenza
  • Sensazione di orecchio tappato
  • Acufene (ronzio o fischio nell’orecchio)
  • Vertigini o problemi di equilibrio

Cosa la causa

La causa principale della timpanosclerosi è l’infiammazione dell’orecchio medio. Questa infiammazione può essere causata da diverse cose, tra cui:

  • Infezioni dell’orecchio medio
  • Traumi all’orecchio
  • Esposizione a suoni molto forti
  • Uso prolungato di alcuni farmaci

Diagnosi della timpanosclerosi

Per diagnosticare questa patologia è necessaria una combinazione di un esame fisico, con anamnesi del paziente e test audiometrici.

Nel caso il paziente sia affetto da timpanosclerosi, il medico potrebbe osservare una membrana timpanica ispessita e opaca, con una riduzione della sua mobilità. L’anamnesi del paziente può fornire importanti informazioni sulla storia della sua esposizione a rumori forti o a infezioni dell’orecchio.

Infine, i test audiometrici, come l’audiometria tonale e l’impedenzometria, possono aiutare a determinare la gravità della perdita uditiva associata alla timpanosclerosi. In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire una tomografia computerizzata o una risonanza magnetica per confermare la diagnosi e determinare l’estensione della lesione ossea.

Trattamenti per la timpanosclerosi

Il trattamento per la timpanosclerosi dipende dalla gravità della patologia e dai sintomi associati.

In alcuni casi, non è necessario alcun trattamento e la patologia si risolve da sola. Tuttavia, se i sintomi sono gravi, può diventare necessario intervenire con:

  • Impianto di protesi uditiva
  • Chirurgia per rimuovere il tessuto osseo o la membrana ispessita
  • Terapia farmacologica per ridurre l’infiammazione

Pensi di soffrire di timpanosclerosi e presenti alcuni sintomi? Contatta Audiomedica Varese e prenota una visita di controllo.

Quando e perché effettuare una visita all’udito?

visita udito

L’esame dell’udito è da includere fra i controlli periodici, in quanto permette di prevenire l’insorgere di problemi dovuti alla perdita fisiologica di sensibilità uditiva.

In questo articolo noi di AudioMedica Varese vi parleremo dell’importanza della visita all’udito e di quando effettuarla.

Visita all’udito, cosa prevede

Questa visita di controllo prevede una serie di esami, oggettivi e soggettivi, non invasivi e non dolorosi.

Gli esami soggettivi sono quelli in cui si richiede la collaborazione della collaborazione del paziente. L’esito dell’esame, infatti, dipenderà dalla risposta del paziente a determinati stimoli.

Gli esami oggettivi o strumentali, invece, sono quelli dove l’esito viene dato da macchinari che stimolando un determinato organo ne rilevano le reazioni.

Come si svolgono gli esami soggettivi

Durante questi esami, verranno effettuati diversi controlli, sfruttando diverse tecniche.

Durante l’esame di audiometria tonale, il paziente indosserà una cuffia attraverso la quale riceverà suoni a varie frequenze e varie intensità in ciascun orecchio. Il paziente dovrà quindi rispondere ogni qualvolta sentirà lo stimolo.
Si tratta di un esame che permette di determinare la soglia uditiva di entrambi gli orecchio e determinare il grado di sordità.

L’esame di audiometria vocale permette di valutare la comprensione dei rumori e delle voci in ambienti rumorosi. Il paziente dovrò ascoltare alcune parole bisillabiche inserite in un contesto rumoroso. Il sottofondo aumenterà sempre di più, permettendo di valutare la capacità uditiva.

Come si svolgono gli esami oggettivi

Questa visita all’udito comprende diversi esami.

L’mpedenzometria valuta l’aspetto meccanico dell’orecchio attraverso un macchinario. Durante l’esame, il paziente dovrà appoggiare una cuffia su un orecchio e inserire una sonda cilindrica nell’altro. L’esame aiuta a valutare la cedevolezza della membrana del timpano a differenti livelli pressori.

Le otoemissioni acustiche permettono di stimolare le cellule ciliate esterne, ossia le strutture recettoriali situate nell’orecchio interno, implicate nella modulazione e nella trasmissione del suono al cervello. Questo esame permette di avere un quadro sulla salute dell’orecchio interno e verificare se ci sono dei danni a livello delle strutture cocleari.

Quando fare una visita all’udito?

L’esame audiometrico viene prescritto dal medico in presenza di sintomi che riguardano l’alterazione della percezione del suono oppure come controllo in base all’età del paziente.

La visita all’udito, infatti, dovrebbe essere eseguita regolarmente da uomini e donne che hanno superato i 50 anni perché con l’avanzare dell’età disturbi come la presbiopia o la presbiacusia portano l’orecchio a perdere progressivamente la sua funzionalità a causa dell’invecchiamento.

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Esame audiometrico, cos’è e quando farlo

Esame audiometrico

In cosa consiste l’esame audiometrico, come si esegue e quando farlo.

L’esame audiometrico è un esame a cui ci si sottopone quando si percepisce una riduzione della propria capacità uditiva o si manifestano altri problemi di origine incerta, come un acufene improvviso e persistente. L’esame può anche essere eseguito come visita di controllo periodica dai pazienti che indossano un apparecchio acustico.

L’esame permette di misurare la sensibilità dell’orecchio del paziente alle diverse frequenze e di individuare quale sia la soluzione più adatta per trattare eventuali patologie o disturbi temporanei. Qualsiasi sia la tipologia di fastidio o disturbo alle orecchie o all’udito, è consigliabile rivolgersi a dei professionisti dell’udito, come noi di Audio Medica Varese, per una visita di controllo.

Come si esegue

L’esame audiometrico tonale viene eseguito all’interno di una cabina audiometrica, un ambiente insonorizzato. Vengono fornite delle cuffie al paziente, attraverso le quali vengono inviati i segnali sonori. In alternativa si inviano stimoli sonori in campo libero.

L’audiometrista trasmette al paziente dei suoni, partendo da toni bassi per poi salire a quelli alti, e gli chiede di dare un cenno di consenso o di premere un pulsante tutte le volte che percepirà qualcosa. In questo modo il medico può misurare la soglia minima di udibilità del soggetto.

I risultati dell’esame audiometrico permettono di rilevare eventuali problemi all’orecchio o all’udito, e di elaborare una diagnosi di ipoacusia o sordità. Quest’ultima è un problema che può riguardare anche i bambini, e in questi casi si è soliti procedere svolgendo un esame audiometrico infantile, un semplice test che viene effettuato secondo modalità di interazione simili al gioco per mettere a proprio agio i più piccoli.

Quando sottoporsi a un esame audiometrico tonale?

È pensiero comune che l’esame audiometrico tonale serva unicamente per misurare la capacità uditiva. In verità è utilizzato anche per individuare diverse patologie dell’orecchio altrimenti non diagnosticabili. Ad esempio, se accompagnato da un esame impedenzometrico, permette di comprendere i motivi alla base del disturbo e di preparare, dove possibile, una specifica terapia mirata al recupero della capacità uditiva.

In ogni caso, è bene prendersi cura della salute del proprio udito. Non lasciare che passi troppo tempo tra un controllo e l’altro. La maggior parte delle patologie e dei disturbi sono facilmente trattabili se individuati per tempo.

Contatta Audio Medica Varese per maggiori informazioni sull’esame audiometrico e per prenotare una visita di controllo presso il nostro studio.

Impedenziometria, a cosa serve e quando farla

Impedenziometria

Cos’è e in cosa consiste l’impedenziometria e quando farla. Cosa valuta la misurazione impedenziometrica?

Per conoscere le cause all’origine di disturbi improvvisi dell’orecchio e dell’udito, come un acufene duraturo o un calo della capacità uditiva, occorre sottoporsi a degli accertamenti specifici. La scorsa settimana abbiamo parlato dell’otoscopia, mentre oggi vediamo insieme in cosa consiste l’impedenziometria.

Cos’è l’impedenziometria

L’impedenziometria è un esame dell’orecchio in grado di fornire un’analisi e una valutazione accurata dello stato di salute dell’orecchio medio e della funzionalità di timpano e ossicini. In questo articolo parliamo di come viene eseguita e quando conviene sottoporsi all’esame.

Come si esegue un esame impedenziometrico

Un esame impedenziometrico consiste in una valutazione della resistenza posta dalla membrana timpanica e dalle strutture dell’orecchio medio a seguito dell’esercitazione di una leggera pressione sul sistema timpano-ossiculare. La reazione di tali strutture ci permette di misurare il grado di elasticità del sistema, e di conseguenza, lo stato di salute dell’orecchio.

L’esame dei riflessi delle strutture interne dell’orecchio permette di valutare la funzionalità dello stapedio, un piccolo muscolo collegato alla staffa dell’orecchio, che in condizioni normali si contrae in presenza di suoni forti, proteggendo l’orecchio dalle forti vibrazioni, mentre in caso di lesioni e patologie si irrigidisce e non riesce a svolgere questa funzione protettiva. La conseguenza principale di tale irrigidimento è la riduzione della capacità di distinguere i suoni in generale.

Quando sottoporsi all’impedenzometria

L’esame impedenziometrico dell’orecchio è indicato sia per adulti che per bambini (non troppo piccoli) e permette di distinguere fra ipoacusie trasmissive e neurosensoriali, ovvero fra predite dell’udito causate da disfunzioni che interessano l’orecchio esterno e medio e perdite dell’udito che interessano l’orecchio interno.

È un esame non doloroso e non invasivo che richiede, nondimeno, la professionalità di uno specialista otorinolaringoiatra.

Di norma l’accertamento è comunque preceduto da una visita otoscopica e viene prescritto insieme ad altri esami come quello audiometrico.

Rivolgiti ad AudioMedica Varese per qualsiasi informazione su visite ed esami dell’orecchio e per iniziare un percorso di riabilitazione uditiva!