Quando fissare una visita dall’otorino

visita dall'otorino

La visita Otorinolaringoiatrica ha l’obiettivo di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e delle altre strutture che appartengono al distretto testa-collo.

Nell’articolo di oggi di Audio Medica, parleremmo dell’importanza della visita dall’otorino e quando deve essere fatta.

Visita dall’otorino: quali apparati interessa.

L’otorinolaringoiatria è una branca della medicina che studia la fisiologia e le patologie di:

  • Orecchio;
  • Naso;
  • Gola.

Lo specialista in otorinolaringoiatria, conosciuto anche come Otorino o ORL, studia quindi il complesso di organi, ghiandole e strutture che si trovano tra testa e collo. Questi organi, nonostante abbiano funzioni differenti sono in comunicazione tra di loro.

Negli anni, l’otorinolaringoiatria ha dato vita a ulteriori specializzazioni orbitanti nell’area otorinolaringoiatrica come:

  • Audiologia che si occupa specificamente delle patologie dell’orecchio come sordità;
  • Otoneurologia che studia i disturbi dell’udito e il modo in cui sono collegati al sistema nervoso centrale e come alcune patologie possano sfociare in problemi di equilibrio.
  • Otorinolaringoiatria pediatrica
  • Rinologia che si occupa delle patologie del naso e in particolare delle cavità nasali e dei seni paranasali.
  • Foniatria diretta alla diagnosi delle disfunzioni o patologie delle corde vocali e delle malattie che colpiscono l’apparato fonatorio e che, pertanto, interessano la voce e il linguaggio.

Visita otorinolaringoiatrica

Come detto, la visita Otorinolaringoiatrica ha l’obiettivo di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e delle altre strutture che appartengono al distretto testa-collo.

In un primo momento, si ha la raccolta dei sintomi lamentati e del tempo di insorgenza, dello stato di salute generale, di patologie concomitanti con eventuale utilizzo di farmaci, dello stile di vita. Dopo questa prima fase si passa alla visione diretta del distretto da indagare e manovre o indagini strumentali atte a fornire maggiori informazioni.

Quando fissare un a visita dall’otorino

Una visita otorinolaringoiatrica può essere utile in caso di ronzii nell’orecchio, problemi di udito, orecchio chiuso, naso chiuso senza un motivo apparente, sensazioni di sbandamento, problemi di equilibrio e vertigini, dolore continuo alla gola o sensazione di corpo estraneo al suo interno e abbassamento persistente della voce.

Per prenotare una visita o per ulteriori informazioni contatta Audio Medica Varese

Qual è la differenza tra sordità e ipoacusia

sordità e ipoacusia

Sordità e ipoacusia sono entrambe problematiche relative all’udito, che si differenziano per il grado di gravità.

Nell’articolo di oggi, Audiomedica parlerà di queste due patologie e dei loro sintomi.

La sordità: le possibili cause.

Con il termine sordità, si intende il disturbo derivante da una disfunzione o la lesione dell’apparato uditivo che comporta una riduzione dell’udito più o meno grave

Le cause legate alla sordità possono essere diverse e le principali sono: 

  • Malformazioni del padiglione auricolare, del condotto uditivo o di altre strutture dell’orecchio esterno, medio o interno; 
  • Patologie neoplastiche, come tumori benigni o maligni;
  • Infezioni e infiammazioni dell’orecchio medio o dell’orecchio esterno, patologie infettive dell’orecchio interno e del nervo uditivo;
  • Patologie vascolari, degenerative e/o autoimmuni;
  • Perforazione della membrana timpanica; 
  • Traumi acustici o cranici;
  • Utilizzo di farmaci ototossici o anche fattori legati all’avanzare dell’età. 

l’ipoacusia: cause e differenze con la sordità

L’ipoacusia, invece, è un problema dell’udito che si manifesta quando non si avvertono chiaramente i suoni o non si comprendono bene le parole. Può colpire una o entrambe le orecchie.

L’ipoacusia colpisce soprattutto le persone anziane. Questo disturbo, infatti, è causato principalmente dall’invecchiamento fisiologico dell’organo uditivo. Può presentarsi anche in seguito a un’esposizione prolungata a rumori.

In generale, l’ipoacusia viene classificata in relazione all’età di insorgenza, all’epoca di insorgenza o alla sede di lesione. Può infatti essere periferica oppure può essere colpito orecchio esterno, medio o interno, ma anche quello centrale, se sono interessate le vie uditive centrali. 

Si hanno tre diversi tipi di ipoacusia: quella trasmissiva, quella percettiva e quella mista.

L’ipoacusia trasmissiva si ha quando la malattia interessa la parte più esterna dell’orecchio, quindi il condotto uditivo, la membrana del timpano e gli ossicini presenti all’interno del timpano. 

L’ipoacusia percettiva o neurosensoriale, è quel disturbo che si ha quando viene colpito il nervo acustico. Il nervo acustico conduce il suono alla specifica area uditiva del cervello.

L’ipoacusia mista, infine, ha sia una componente trasmissiva che neurosensoriale.

Differenza tra sordità e ipoacusia

La sordità è intesa come la completa assenza dell’udito, in uno o in entrambe le orecchie. L’ipoacusia, invece, è la diminuzione dell’udito in una o entrambe le orecchie. 

La perdita dell’udito può peggiorare nel tempo diventando sordità. Per questo sono fondamentali dei controlli regolari dell’udito per prevenirlo in tempo, quando la perdita è ancora lieve: la prevenzione in questa fase è fondamentale. 

Per ulteriori informazioni contatta Audio Medica Varese!

Come prevenire l’acqua nell’orecchio

acqua nell'orecchio

Capita spesso di avvertire la sensazione di avere acqua nelle orecchie dopo una semplice doccia. Durante queste normali attività, l’acqua che si accumula nell’orecchio scorre nel condotto uditivo e talvolta può arrivare a generare il caratteristico suono ovattato.

Questo perché l’acqua che inonda il condotto uditivo leggermente inclinato arriva fino al timpano. A causa dell’acqua intrappolata, il timpano non può muoversi nella maniera corretta e non trasmette il suono completamente.

Come prevenire l’acqua nell’orecchio

Nel caso in cui si pratichino numerose attività in acqua, è consigliabile utilizzare i tappi per le orecchie subacquei che possono prevenire l’infiltrazione dell’acqua.

Ne esistono di diversi in commercio, sia per adulti che per bambini. I tappi di alta qualità sigillano i condotti uditivi a tenuta stagna, mantengono la loro forma e riescono a far passare i suoni evitando l’ingresso dell’acqua.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la pulizia del condotto uditivo. Una pulizia troppo intensiva è da evitare così da non intaccare la pellicola protettiva naturale all’interno dell’orecchio.

Nel caso in cui si abbia già la sensazione di acqua nelle orecchie, è sconsigliato l’uso di cotton fioc perché possono spingere un tappo già presente ancora più in profondità nel condotto, bloccando maggiormente l’acqua e rendendone difficile l’estrazione.

Come togliere l’acqua dall’orecchio

Nel caso in cui non si sia riusciti a prevenire che l’acqua entrasse, si può ricorrere a diversi metodi come:

  • Scuotere l’orecchio o inclinare la testa;
  • Far assorbire l’acqua inserendo delicatamente la punta di un fazzoletto nel condotto uditivo
  • Utilizzando un asciugacapelli tenuto a distanza, si può asciugare il condotto uditivo eliminando l’acqua all’interno delle orecchie.

Nel caso in cui la sensazione di orecchio ovattato non sparisca dopo un paio di giorni, è probabile che ci sia un tappo di cerume all’interno dell’orecchio. In questo caso si possono usare gocce o spray per le orecchie, che potrebbero ammorbidire e fare defluire il tappo.

L’acqua nell’orecchio non provoca solo fastidio alle orecchie, ma può anche essere pericolosa se vi rimane bloccata per più tempo perché può causare un’infiammazione dell’orecchio.  In questi casi è preferibile contattare un otorinolaringoiatra che deciderà il trattamento corretto.

Rivolgiti a Audiomedica Varese e prenota la tua visita.

Otite del nuotatore: cos’è e come prevenirla

otite del nuotatore

L’otite del nuotatore, detta anche otite esterna, è un’infiammazione, acuta o cronica, del canale uditivo esterno che può diffondersi anche sulla superfice esterna della membrana timpanica.

Viene definita “otite del nuotatore”, perché chi pratica questo sport è più incline alla formazione da otite esterna vista la ripetuta esposizione all’acqua. Spesso, successivamente, avviene la rimozione “meccanica” di cerume che rende più frequente le lesioni del canale uditivo. Inoltre, il ristagno di acqua all’interno del canale uditivo può creare un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri.

Come si manifesta?

I sintomi più frequenti dell’otite esterna sono: dolore durante la masticazione, gonfiore, irritazione ed arrossamento dell’orecchio esterno e compromissione della capacità uditiva.

Diversi fattori possono aumentare il rischio di otite esterna, ad esempio:

  • Otite media. l’otite del nuotatore spesso è una conseguenza di infezioni dell’orecchio medio;
  • Lavaggio dell’orecchio con detergenti aggressivi che possono entrare nel condotto uditivo e causare prurito. Di conseguenza il soggetto, grattandosi, può lesionare la pelle, creando così una possibile porta d’accesso per i batteri;
  • traumi locali causati, ad esempio, da una scorretta pulizia delle orecchie (es. pulizia con i cotton fioc).

Come si cura l’otite del nuotatore

La terapia più indicata contro l’otite del nuotatore dipende dalla causa scatenante ma è quasi sempre riconducibile all’utilizzo di antidolorifici, antibiotici in caso d’infezione batterica o antivirali.

Ci sono diverse precauzioni che si possono adottare per cercare di prevenire l’otite nel nuotatore sono:

  • fare delle interruzioni tra una nuotata e l’altra così da permettere alla pelle del condotto uditivo di asciugarsi e non permettere i ristagni di umidità;
  • evitare luoghi superaffollati, dove è più facile venire a contatto con batteri e funghi;
  • evitare l’uso di tappi che non permettono al condotto di asciugarsi correttamente dall’acqua entra comunque;
  • evitare bagni troppo lunghi o troppo ravvicinati, e ricordarsi di asciugare l’orecchio appena usciti dall’acqua.

In caso di prurito è opportuno evitare di grattarsi le orecchie, poichè la pelle potrebbe presentare delle micro-abrasioni, attraverso le quali funghi e batteri possono entrare. Inoltre, è bene evitare l’uso di cotton-fioc, che con la loro azione abrasiva possono solamente peggiorare la situazione.

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