Cos’è la timpanosclerosi sintomi, cause e trattamenti

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La timpanosclerosi è una patologia dell’orecchio che colpisce il timpano che causa un ispessimento della membrana timpanica, spesso associato alla formazione di tessuto osseo.

In questo articolo di AudioMedica Varese, esploreremo i sintomi, le cause e i possibili trattamenti della timpanosclerosi.

Timpanosclerosi, quali sono i sintomi

I sintomi della patologia possono variare da persona a persona. Tuttavia, i sintomi più comuni includono:

  • Difficoltà nell’udire i suoni ad alta frequenza
  • Sensazione di orecchio tappato
  • Acufene (ronzio o fischio nell’orecchio)
  • Vertigini o problemi di equilibrio

Cosa la causa

La causa principale della timpanosclerosi è l’infiammazione dell’orecchio medio. Questa infiammazione può essere causata da diverse cose, tra cui:

  • Infezioni dell’orecchio medio
  • Traumi all’orecchio
  • Esposizione a suoni molto forti
  • Uso prolungato di alcuni farmaci

Diagnosi della timpanosclerosi

Per diagnosticare questa patologia è necessaria una combinazione di un esame fisico, con anamnesi del paziente e test audiometrici.

Nel caso il paziente sia affetto da timpanosclerosi, il medico potrebbe osservare una membrana timpanica ispessita e opaca, con una riduzione della sua mobilità. L’anamnesi del paziente può fornire importanti informazioni sulla storia della sua esposizione a rumori forti o a infezioni dell’orecchio.

Infine, i test audiometrici, come l’audiometria tonale e l’impedenzometria, possono aiutare a determinare la gravità della perdita uditiva associata alla timpanosclerosi. In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire una tomografia computerizzata o una risonanza magnetica per confermare la diagnosi e determinare l’estensione della lesione ossea.

Trattamenti per la timpanosclerosi

Il trattamento per la timpanosclerosi dipende dalla gravità della patologia e dai sintomi associati.

In alcuni casi, non è necessario alcun trattamento e la patologia si risolve da sola. Tuttavia, se i sintomi sono gravi, può diventare necessario intervenire con:

  • Impianto di protesi uditiva
  • Chirurgia per rimuovere il tessuto osseo o la membrana ispessita
  • Terapia farmacologica per ridurre l’infiammazione

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Sindrome di Menière, cos’è e cosa comporta

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Questa patologia dell’orecchio può causare ipoacusia fluttuante, acufeni, nausea e vomito.

In questo articolo AudioMedica Varese ci parla della Sindrome di Menière, soffermandosi sui sintomi e su ciò che comporta.

Cos’è la sindrome di Menière:

La malattia di Menière è un disturbo dell’orecchio interno che provoca “crisi” episodiche di vertigine oggettiva, ipoacusia fluttuante, acufeni, sensazione di orecchio pieno e spesso nausea e vomito.

Si tratta di un disturbo che, nella maggior parte dei casi, interessa un solo orecchio e può verificarsi in qualsiasi età, soprattutto tra i 20 e i 50 anni.

Sindrome di Menière: le cause

Nonostante vi sia ancora molto da scoprire circa i fattori scatenanti la malattia di Menière, diversi studi dimostrano che vi sia un aumento della pressione del liquido contenuto nel labirinto dell’orecchio interno (idrope).

Inoltre, tra le possibili cause si ha:

  • la predisposizione genetica,
  • infezioni dell’orecchio interno o delle vie aeree superiori
  • traumi della testa.
  • il fumo,
  • consumo eccessivo di caffeina e alcolici e
  • esposizione a rumori di forte intensità.

La malattia di Menière tende ad avere un andamento altalenante, con fasi di acutizzazione dei sintomi a cui seguono fasi di remissione.

Sintomi della Sindrome di Menière

La sindrome di Ménière presenta tre sintomi tipici:

  • Vertigini improvvise: che rappresentano l’elemento caratteristico di questo disturbo e possono durare alcune ore, ma anche più giorni e possono essere accompagnate da forte nausea e vomito.
  • Rumori nell’orecchio e acufene che, in concomitanza con le vertigini, possono manifestarsi sotto forma di tintinnii, rimbombi o ronzii, ma si tratta prevalentemente di fruscii nell’intervallo delle basse frequenze.
  • Perdita dell’udito che, nonostante durante il corso della malattia, interessi entrambe le orecchie, in genere accade che il paziente presenti inizialmente un peggioramento improvviso dell’udito da un solo orecchio. Con la progressione della malattia e il peggioramento dell’indebolimento, aumenta il rischio che la perdita dell’udito diventi permanente.

Cure e rimedi per la sindrome di Menière

La malattia di Menière può essere trattata con diversi approcci utili per trattare sia la fase acuta che quella cronica.

In fase acuta, per alleviare i sintomi, si predilige una terapia farmacologica che comprende: vestibolo-soppressori, diuretici, anti-emetici, cortisonici; mentre, per la malattia si utilizzano degli approcci chirurgici.

Per la diagnosi e conseguente terapia, è fondamentale sottoporsi a visita specialistica, seguita da esame audiometrico, impedenzometrico ed eventualmente risonanza magnetica cerebrale.

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Tuba beante, cos’è e come curarla

tuba beante

Con il termine tuba beante si fa riferimento ad un’anomala e cronica alterazione del fisiologico meccanismo di apertura e chiusura della tromba di Eustachio

Nell’articolo di oggi AudioMedica Varese ci parlerà della tuba beante, spiegandoci cos’è e come si cura.

La Tromba di Eustachio

Per capire cos’è la tuba beante, occorre avere presente la parte dell’orecchio interessata.

La tuba uditiva, conosciuta come tromba di Eustachio, è un condotto lungo 3-4 centimetri, che mette in comunicazione il timpano con il naso (rinofaringe) e quindi con l’esterno.

La principale funzione di questo condotto è areare la cassa del timpano e mantenere la pressione dell’orecchio medio uguale alla pressione esterna. Questa attività è possibile grazie ai normali movimenti di apertura e chiusura tubarici che avvengono durante la deglutizione, lo sbadiglio e altri movimenti che stimolano i muscoli di cui è dotata la tuba.

Cos’è la tuba beante e cosa comporta.

Il disturbo conosciuto come tuba beante indica un’anomala e cronica alterazione del fisiologico meccanismo di apertura e chiusura della tromba di Eustachio con persistenza dell’apertura della tuba.

La tuba beante è un disturbo riconosciuto raramente e interessa prevalentemente le donne. Colpisce un solo orecchio e si caratterizzata da una sensazione di orecchio chiusoauto fonia e ipoacusia intermittente

Questa condizione può essere causata da diverse situazioni patologiche, quasi sempre acquisite, determinate da:

  • Malattie del tessuto muscolare e del tessuto adiposo (nel caso di dimagrimento eccessivo e rapido);
  • Azione di diuretici, con conseguente alterazione del tessuto interstiziale;
  • Azione radioterapica sulla mucosa tubarica;
  • Processi infiammatori cronici del naso, della gola e della tuba;
  • Predisposizione a sviluppare disfunzioni nervose e vascolari.

Tuba beante, i rimedi

In presenza dei sintomi precedentemente indicati, occorre sottoporsi ad una visita specialistica che, attraverso l’otomicroscopia, evidenzierà piccoli movimenti della membrana timpanica sincroni ai movimenti respiratori, con l’esame audiometrico tonale si potranno identificare piccoli deficit uditivi limitati alle basse frequenze.

Per quanto riguarda i rimedi per la terapia per la tuba beante, lo specialista valuterà se optare per diversi tipi di approccio:

  • Medico, atto a eliminare la causa (otiti croniche, dimagrimenti ecc.)
  • Chirurgico, indirizzato a rimuovere i foci infiammatori (adenoidi, tonsille ecc.)
  • Riabilitativo, effettuato con opportuni esercizi di stimolazione del palato, della lingua e della tuba. 

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Mal orecchio bambini: cause e come agire

mal d orecchio bambini

Il mal d’orecchio, chiamato anche otalgia, è un sintomo frequente in età pediatrica. Può essere causato da diversi fattori e coinvolgere differenti parti dell’orecchio.

Quando si parla di mal d orecchio nei bambini, si fa riferimento ad un dolore che può interessare solo l’orecchio o tutta regione circostante: mandibola, mascella o, più in generale, a tutto il lato della testa dell’orecchio interessato.

Vediamo insieme i sintomi e i tipi di orecchie nell’articolo di AudioMedica Varese.

Sintomi del mal d orecchio nei bambini

In base alla causa scatenante, i sintomi possono essere diversi.

  • dolore all’orecchio non accompagnato da febbre. In questo caso la sede colpita è l’orecchio esterno e il processo infettivo è determinato da un batterio o da un fungo. In questo caso oltre al dolore si associa prurito.
  • In caso di febbre, naso chiuso e dolore, si parla di otite media. In questo caso il dolore è causato dalla pressione del muco o del materiale purulento sulla membrana del timpano. Questo tipo di otite potrebbe comportare anche la rottura della membrana. La membrana si perfora con netta riduzione del dolore e si ricostituirà, spontaneamente, senza conseguenze.
  • Nei casi di otite media catarrale, spesso bilaterale, il bambino subirà un calo dell’udito dato dalla presenza di catarro nell’orecchio medio. Sembrerà distratto e tenderà a farsi ripetere le parole.

Queste forme di otiti sono determinate da un’infezione che dalla gola o dal naso invade la tuba di Eustachio e si espande all’orecchio. L’otite media catarrale è frequente in età pediatrica soprattutto entro i primi sette anni di vita. 

In questi casi occorre sottoporre il bambino ad una visita medica così da avere una diagnosi con conseguente terapia. Il medico avrà una visione diretta del condotto uditivo e della membrana del timpano e potrà capire se si tratta di otite esterna o media. Potrebbe anche trattarsi di un dolore riflesso, dovuto, ad esempio, alla crescita dei denti.

Completa la visita l’esame della gola e del naso.

Trattamenti

La terapia deve essere tempestiva ed efficace. Questo per evitare una riduzione della capacità uditiva con conseguente ritardo nell’acquisizione del linguaggio o danni alla membrana del timpano. Infatti, si potrebbero protrarre anche in età adulta con conseguente danno e ipoacusia.

Nella maggior parte dei casi tutte le forme di otite tendono a risolversi con una corretta terapia farmacologica, fatta di antibiotici, cortisonici, mucolitici, terapia termale.

In presenza di otite esterna, la terapia antibiotica sarà utilizzata sottoforma di gocce auricolari da instillare nel condotto uditivo esterno.

Indispensabile, durante la fase infiammatoria, non bagnare l’orecchio con acqua durante la doccia, in piscina o al mare.

Per maggiori informazioni sul mal d orecchio nei bambini, contatta Audiomedica Varese

Vertigini e orecchie: come sono connesse?

vertigini e orecchi

Le vertigini sono un sintomo per cui il paziente ha la sensazione che l’ambiente attorno a lui si muova o ruoti.

Quando si parla di vertigini periferiche, la problematica potrebbe essere dovuta a problematiche causate dall’apparato vestibolare dell’orecchio interno. Quando invece si parla di Vertigini centrali, il problema potrebbe avere sede in vertigini centrali. Come sono connesse vertigini e orecchie?

Prima di poter trattare correttamente le vertigini, bisogna identificare le precise cause scatenanti. Spesso, indipendentemente dalla tipologia di vertigine, i soggetti possono avere sintomi comuni come nausea, vomito, perdita di equilibrio, sudorazione e/o perdita dell’udito.

Ne parliamo nell’articolo di oggi di Audiomedica Varese  

Tipologie di vertigini periferiche

Le vertigini possono insorgere a seguito di un problema all’apparato vestibolare dell’orecchio interno. La causa può essere dovuta a un’alterazione dell’apparato vestibolare, che è l’organo dell’equilibrio. Queste prendono il nome di vertigini periferiche.

Le vertigini periferiche possono essere causate da diversi motivi.

La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB): ovvero la più comune causa di vertigini. È causata dalla formazione di cristalli di carbonato di calcio all’interno dei canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare. I cristalli, con il loro movimento, alterano il funzionamento dell’organo dell’equilibrio provocando la tipica sensazione dell’ambiente circostante che gira. Questa tipologia è più diffusa nella popolazione anziana ma, in rare circostanze piò presentarsi dopo infezioni all’orecchio o interventi chirurgici all’orecchio o traumi alla testa

La labirintite: ovverol’infiammazione del labirinto, l’insieme di tutti i canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare dell’orecchio interno.

La labirintite, generalmente, è causata da un’infezione virale, come un raffreddore o un’influenza. Oppure da un’infezione batterica, come l’otite. Più raramente, può derivare da un trauma cranico o da una reazione allergica.

La neuronite vestibolare è l’infiammazione, generalmente di origine virale, dei nervi che collegano il labirinto all’encefalo e permettono la regolazione precisa dell’equilibrio. I nervi infiammati trasmettono in maniera inadeguata i segnali nervosi dell’apparato vestibolare.

La sindrome di Ménière: una malattia dell’orecchio interno causata da un accumulo di endolinfa all’interno del labirinto. L’endolinfa è il liquido presente all’interno dei canali semicircolari dell’apparato vestibolare, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali nervosi per la regolazione dell’equilibrio.

In genere, il medico, sottopone il soggetto a un breve questionario, dopodiché esegue un accurato esame obiettivo e analizza attentamente l’anamnesi. Infine, in base alle valutazioni precedenti, prescrive esami più approfonditi.

Per maggiori informazioni o per prenotare una visita, contatta AudioMedica Varese

Qual è la differenza tra sordità e ipoacusia

sordità e ipoacusia

Sordità e ipoacusia sono entrambe problematiche relative all’udito, che si differenziano per il grado di gravità.

Nell’articolo di oggi, Audiomedica parlerà di queste due patologie e dei loro sintomi.

La sordità: le possibili cause.

Con il termine sordità, si intende il disturbo derivante da una disfunzione o la lesione dell’apparato uditivo che comporta una riduzione dell’udito più o meno grave

Le cause legate alla sordità possono essere diverse e le principali sono: 

  • Malformazioni del padiglione auricolare, del condotto uditivo o di altre strutture dell’orecchio esterno, medio o interno; 
  • Patologie neoplastiche, come tumori benigni o maligni;
  • Infezioni e infiammazioni dell’orecchio medio o dell’orecchio esterno, patologie infettive dell’orecchio interno e del nervo uditivo;
  • Patologie vascolari, degenerative e/o autoimmuni;
  • Perforazione della membrana timpanica; 
  • Traumi acustici o cranici;
  • Utilizzo di farmaci ototossici o anche fattori legati all’avanzare dell’età. 

l’ipoacusia: cause e differenze con la sordità

L’ipoacusia, invece, è un problema dell’udito che si manifesta quando non si avvertono chiaramente i suoni o non si comprendono bene le parole. Può colpire una o entrambe le orecchie.

L’ipoacusia colpisce soprattutto le persone anziane. Questo disturbo, infatti, è causato principalmente dall’invecchiamento fisiologico dell’organo uditivo. Può presentarsi anche in seguito a un’esposizione prolungata a rumori.

In generale, l’ipoacusia viene classificata in relazione all’età di insorgenza, all’epoca di insorgenza o alla sede di lesione. Può infatti essere periferica oppure può essere colpito orecchio esterno, medio o interno, ma anche quello centrale, se sono interessate le vie uditive centrali. 

Si hanno tre diversi tipi di ipoacusia: quella trasmissiva, quella percettiva e quella mista.

L’ipoacusia trasmissiva si ha quando la malattia interessa la parte più esterna dell’orecchio, quindi il condotto uditivo, la membrana del timpano e gli ossicini presenti all’interno del timpano. 

L’ipoacusia percettiva o neurosensoriale, è quel disturbo che si ha quando viene colpito il nervo acustico. Il nervo acustico conduce il suono alla specifica area uditiva del cervello.

L’ipoacusia mista, infine, ha sia una componente trasmissiva che neurosensoriale.

Differenza tra sordità e ipoacusia

La sordità è intesa come la completa assenza dell’udito, in uno o in entrambe le orecchie. L’ipoacusia, invece, è la diminuzione dell’udito in una o entrambe le orecchie. 

La perdita dell’udito può peggiorare nel tempo diventando sordità. Per questo sono fondamentali dei controlli regolari dell’udito per prevenirlo in tempo, quando la perdita è ancora lieve: la prevenzione in questa fase è fondamentale. 

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Mal d’orecchio nei bambini: cosa fare

Mal d'orecchio Bambini

Il mal d’orecchio nei bambini è un disturbo frequente e le cause possono essere diverse: vediamo insieme cosa fare.

Il mal d’orecchio è un disturbo frequente in bambini di età pediatrica. Le cause sono diverse; si va dal semplice tappo di cerume alle otiti o al dolore riflesso, e possono coinvolgere differenti parti dell’orecchio. Il dolore è generalmente, da ricondurre a patologie infiammatorie o traumatiche.

Capita spesso che il neonato manifesti e riduzione dell’appetito o che i bambini più grandi lamentino una diminuzione della capacità uditiva o distorsione sonora.

Come si manifesta il mal d’orecchio nei bambini: i sintomi

Il mal d’orecchio può dipendere da:

  • Eccessiva umidità nei condotti uditivi. Come accade dopo un bagno, al mare o in piscina, la sede colpita è l’orecchio esterno e il processo infettivo è determinato più frequentemente da un batterio o da un fungo.
  • In caso di febbre, naso chiuso e dolore, o un’otite media il dolore è causato dalla pressione del muco sulla membrana del timpano. A causa della pressione eccessiva del pus la membrana si perfora, si potrebbe una fuoriuscita del liquido misto a sangue dal condotto uditivo con netta riduzione del dolore. In questo caso, dopo aver tamponato delicatamente il condotto uditivo e necessario portare il bambino dallo specialista.
  • Nei casi di otite media catarrale, frequente in età pediatrica, si ha dolore e riduzione delle capacità uditive. Queste forme di otiti sono prevalentemente determinate da un’infezione che dalla gola o dal naso invade la tuba di Eustachio e, conseguentemente, si espande all’orecchio.

Le possibili cause

In generale l’otite nei bambini è causata dall’azione di batteri o virus e da fattori soggettivi come età, stato immunitario e fattori locali ipertrofia adenoidea, struttura della tuba di Eustachio.

Anche se l’otite media può verificarsi in qualsiasi età, la fascia pediatrica è quella generalmente più interessata.

Lo specialista visionerà il condotto uditivo e la membrana del timpano e saprà valutare se si tratta di una eventuale otite esterna, media o verso un dolore riflesso (come la crescita dei denti).
In rari casi i danni alla membrana del timpano e alla catena degli ossicini possono protrarsi anche in età adulta con conseguente danno e ipoacusia di grado anche grave. 

Il 90% circa di tutte le forme di otite tendono a risolversi con una corretta terapia nel restante 10% vi può essere una tendenza al ripetersi dell’evento infiammatorio e alla cronicizzazione tanto da determinare, in alcuni casi complicanze gravi (comunque rare grazie all’uso degli antibiotici).

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