Ipoacusia percettiva: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura

Ipoacusia

L’ipoacusia è una patologia che interessa generalmente gli anziani ma può colpire anche i giovani: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura.

L’ipoacusia è un disturbo dell’udito che si traduce con il “sentire meno”, ovvero si manifesta quando non riescono a percepirsi bene i suoni e le parole. È una patologia che può interessare in prevalenza gli anziani ma può colpire allo stesso modo anche giovani e bambini.

Solitamente la causa dell’ipoacusia è da rintracciare nel fisiologico invecchiamento dell’organo uditivo che genera la presbiacusia.

L’ipoacusia può essere di diverso tipo, esiste l’ipoacusia trasmissiva e l’ipoacusia percettiva (o neurosensoriale). L’ipoacusia trasmissiva colpisce il condotto uditivo, ovvero la parte più esterna dell’orecchio e gli ossicini che sono nel timpano, ovvero staffa, incudine e martello.

Nel caso dell’ipoacusia percettiva viene interessato il nervo acustico, utile per condurre il suono che arriva alla coclea dell’orecchio interno fino all’area del cervello uditiva: questo passaggio è necessario per elaborare e capire il suono che arriva.

Come viene diagnostica l’ipoacusia

La diagnosi avviene solitamente grazie ad una visita specialistica svolta presso un medico otorino che valuta la condizione dell’orecchio e svolge i seguenti esami: vocale, audiometrico tonale e impedenzometria.

L’esame vocale consiste nella semplice ripetizione di parole che il paziente dovrà ripetere ascoltandole da una cuffia, l’esame audiometrico tonale invece consiste nell’ascolto di fischi, sempre tramite cuffie, e nel momento in cui il paziente li avverte, deve alzare la mano.

Infine l’esame di impedenzometria fornisce il grado di elasticità della membrana timpanica per rilevare la presenza o meno di muco che impedirebbe la trasmissione del suono.

Come si curano le ipoacusie

Il trattamento delle ipoacusie dipende dalla tipologia di patologia in atto: le ipoacusie percettive vengono solitamente curate con farmaci ma solo se si presentano in forme improvvise o acute. Le ipoacusie trasmissive si possono risolvere con un trattamento medico che agisce sulla cura dell’infiammazione catarrale o addirittura tramite interventi chirurgici volti a ripristinare la funzionalità della membrana timpanica.

Qualsiasi sia la tipologia di ipoacusia, è fondamentale diagnosticarla in tempo per limitare il rischio di sordità irreversibile o protesi acustica.

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Come pulire correttamente le orecchie

Come Pulire Orecchie

L’orecchio è uno degli organi di senso più complessi e proprio per questo motivo è bene avere a mente come pulire bene e correttamente le orecchie.

L’orecchio è considerato tra i più complessi organi di senso. Grazie all’orecchio abbiamo la capacità di ascoltare suoni, stare in equilibrio ed orientarci nell’ambiente: l’orecchio è dotato inoltre di un importante meccanismo di difesa che garantisce una sorta di auto-pulizia del condotto uditivo. All’interno di esso si trovano due ghiandole responsabili della produzione di cerume, sostanza che lubrifica il canale auricolare e protegge l’orecchio dall’ingresso di materiale indesiderato. Questo dato serve a far capire che è necessario svolgere una pulizia dell’orecchio che però non coinvolga la sua parte interna. In questo articolo vedremo come pulire correttamente le orecchie.

Come pulire le orecchie

La pulizia delle orecchie è senza dubbio una pratica che richiede la dovuta attenzione, data la sensibile struttura dalla quale è composto l’orecchio.

Una corretta detersione auricolare parte con dell’acqua tiepida e sapone neutro, utilizzati con delicatezza su di un panno umido. Quest’operazione è di gran lunga consigliata al posto dei comuni bastoncini di cotone (cotton fioc) che anziché pulire l’orecchio, spingono il cerume in profondità provocando talvolta l’insorgenza di un tappo o causare lesioni nel condotto uditivo.

Successivamente alla detersione è fondamentale asciugare l’orecchio con panno asciutto, evitando che l’umidità ristagni e provochi la proliferazione di germi.

La pulizia delle orecchie andrebbe svolti anche tutti i giorni, nell’ambito delle quotidiani pulizie d’igiene personale.

Altri metodi di pulizia dell’orecchio

Oltre alla routinaria pulizia delle orecchie con acqua e sapone, è possibile applicare spray auricolari che prevengono la formazione di cerume. Questi tipi di prodotti sono composti generalmente da una soluzione isotonica di acqua di mare e cloruro di sodio, che consentono di mantenere l’orecchio pulito. Irrigando il condotto uditivo, si assicura l’eliminazione di formazioni ceruminose.

La pulizia (lavaggio) dell’orecchio soprattutto tesa all’eliminazione del cerume può avvenire anche tramite siringa: basterà utilizzare un composto di acqua tiepida ed acqua ossigenata avendo la premura di tirare il padiglione auricolare verso l’alto per facilitare l’ingresso del composto nel condotto uditivo

Per ricevere maggiori consigli su una corretta pulizia dell’orecchio, contatta Audio Medica Varese.

Presbiacusia: sintomi, rimedi e quando intervenire

Presbiacusia

Quali sono caratteristiche e i sintomi della presbiacusia e in cosa consiste il trattamento.

L’invecchiamento porta inevitabilmente ad una serie di complicazioni fisiologiche fastidiose che possono compromettere diverse funzionalità del nostro organismo. Per quanto riguarda l’udito, una di queste complicazioni è proprio la presbiacusia, intesa come la lenta e graduale diminuzione della capacità uditiva dovuta all’avanzare dell’età.

A seconda dello stile di vita condotto e delle condizioni genetiche, ciascun organismo invecchia diversamente e può quindi incorrere in progressioni della patologia più o meno intense; tuttavia, è possibile delineare un quadro generale delle caratteristiche e dei sintomi della presbiacusia e di come intervenire per rimediare al disturbo provocato.

Caratteristiche e sintomi

La presbiacusia, conosciuta comunemente come la sordità tipica che caratterizza le persone anziane, è provocata da un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale che interessa inizialmente unicamente le frequenze più acute. La perdita uditiva relativa alle frequenze del linguaggio (70 – 350 Hz) comincia solo dopo i 65 anni e in particolare interessa la capacità di riconoscimento delle parole. Il problema alla base sembra essere dovuto ad una compromissione del sistema uditivo centrale, che fallisce nel riconoscere il suono come linguaggio parlato.

Come è facilmente intuibile, la compromissione della capacità di comprendere il linguaggio parlato può causare grosse difficoltà durante le attività quotidiane e può arrivare ad avere un impatto notevole sulla qualità di vita della persona, influenzandone la sfera psicologica e sociale. Fortunatamente, ad oggi, esistono delle tecnologie in grado di rimediare al disturbo provocato che trattiamo di seguito.

Come intervenire

Intervenire tempestivamente già ai primi sintomi è necessario per individuare da subito la soluzione migliore per ovviare al problema. Attraverso appositi esami in studio, come l’esame audiometrico, è possibile rilevare precocemente i primi cenni del calo uditivo e studiare insieme al paziente un trattamento personalizzato.

Se il disturbo viene riscontrato nella sua fase iniziale è possibile sottoporre il paziente ad una serie di allenamenti uditivi e stimolazioni cognitive per rallentare la diminuzione delle capacità uditive, in contemporanea all’applicazione di un apparecchio acustico di ultima generazione per garantire serenità e naturalezza nelle normali interazioni quotidiane.

Per saperne di più sulla perdita dell’udito e sugli apparecchi acustici o per prenotare una visita di controllo contatta lo studio di Audio Medica Varese!

Come funziona un apparecchio acustico di ultima generazione?

Apparecchio Acustico Ultima Generazione

Quali sono le caratteristiche principali di un apparecchio acustico di ultima generazione.

Oggi gli apparecchi acustici moderni riescono ad adattarsi perfettamente ad ogni esigenza personale. Ma come funziona un apparecchio acustico di ultima generazione? Scopriamolo insieme.

Come è fatto un apparecchio acustico di ultima generazione

Gli apparecchi acustici moderni sono caratterizzati da tre elementi come il microfono, il processore e l’altoparlante. Il microfono rileva i rumori ambientali, ovvero i segnali acustici, e li trasmette al processore. Questo amplifica e processa i rumori e trasforma il suono in segnali elettrici. L’altoparlante, detto anche ricevitore, conduce i segnali all’orecchio del soggetto. Qui arriva il suono, che può quindi essere nuovamente percepito in modo chiaro. Gli apparecchi acustici moderni amplificano in modo specifico i suoni importanti per la comunicazione, riducendo al contempo la rumorosità di disturbo. Negli apparecchi acustici moderni questo processo avviene in modo completamente automatico.

La scelta

La scelta di un apparecchio acustico di ultima generazione che si adatta perfettamente alle nostre esigenze, dipende dalla gravità del deficit uditivo e, in seconda battuta, dallo stile di vita di chi lo indosserà.

Le persone che manifestano gravi deficit auditivi, hanno bisogno di apparecchi acustici potenti, quindi di tipo retroauricolare. Viceversa, le persone con un deficit uditivo lieve o moderato possono indossare tranquillamente anche apparecchi acustici endoauricolari. Qui è importante fare una considerazione relativa allo stile di vita. Se parliamo di persone attive come i giovani, la scelta migliore sarà l’apparecchio acustico di tipo endoauricolare, in quanto quest’ultimo permette più libertà di movimento.

Per le persone sedentarie o meno abili nel maneggiare dispositivi elettronici (es: anziani), la soluzione più indicata è, generalmente, l’apparecchio acustico di tipo retroauricolare, poiché è facile da togliere e da gestire.

Se hai bisogno di ulteriori consigli per orientarti al meglio di apparecchi acustici di ultima generazione, allora rivolgiti ad Audio Medica Varese, che garantisce ai suoi clienti soltanto dispositivi più innovativi e all’avanguardia. Per maggiori informazioni visita il nostro sito.

Tappo di cerume, perché si forma e come eliminarlo

Tappo di Cerume

Come e perché si forma il tappo di cerume e come rimuoverlo: i consigli degli esperti.

Normalmente la sottile peluria presente nel canale uditivo favorisce l’espulsione del cerume interno all’orecchio verso l’esterno del padiglione auricolare; quando, per diversi motivi, il cerume non è in grado di scorrere verso l’esterno tende ad accumularsi all’interno delle orecchie. Il tappo di cerume, così definito, arriva così ad ostruire il canale uditivo ed è responsabile di fastidiosi disturbi dell’udito come l’acufene, l’autofonia, ossia il rimbombo della propria voce nelle orecchie, l’ipoacusia e la sensazione di perdita di equilibrio e vertigini. Nell’articolo di oggi parliamo di come e perché si formano i tappi di cerume e come rimuoverli.

Perché si formano i tappi di cerume?

Il cerume è una sostanza cerosa prodotta dalle ghiandole sebacee e ceruminose del condotto uditivo esterno che svolge la funzione di umidificazione dell’interno dell’orecchio e di protezione da particelle dannose come agenti patogeni, polveri, acqua e altre. Quando viene prodotta una quantità eccessiva di cerume questo può iniziare a sedimentare all’interno delle orecchie e creare un’ostruzione del canale. L’ipersecrezione ghiandolare può essere causata da diverse patologie o condizioni fisiologiche, come l’avanzare dell’età.

Un’altra possibile motivazione dietro alla formazione di tappi di cerume è una scarsa o scorretta igiene delle orecchie. Se per la pulizia delle orecchie viene utilizzato il comune bastoncino cotonato, chiamato informalmente con lo pseudonimo cotton fioc, in realtà si rischia solamente di compattare il cerume spingendolo sempre più verso l’interno del canale uditivo.

Come rimuovere il tappo di cerume

Nel caso in cui si sia già formato un tappo di cerume e il fastidio sia tale da volerlo rimuovere, è possibile intervenire in diversi modi: utilizzando gocce addolcenti, attraverso l’irrigazione del canale uditivo, con il metodo curettage o aspirando via il cerume. Un adeguato lavaggio settimanale delle orecchie è molto utile nel prevenirne la formazione. È sempre bene rivolgersi prima ad un otorinolaringoiatra, come gli specialisti di Audio Medica Varese, per una corretta valutazione su come intervenire.

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Cos’è la timpanosclerosi e come può essere curata

Timpanosclerosi

La timpanosclerosi rappresenta l’evoluzione finale dell’otite sieromucosa dei bambini: come si cura.

Non tutti sanno cos’è la timpanosclerosi e come può essere curata. Proprio per questo nell’articolo seguente cercheremo di fare un po’ di chiarezza su questa patologia.

Cos’è la timpanosclerosi

La timpanosclerosi rappresenta l’evoluzione finale dell’otite sieromucosa dei bambini. Con il tempo il liquido presente nell’orecchio si addensa sempre di più, diventando colloso. Successivamente anche i cristalli minerali si depositano su tutta la superficie dell’orecchio medio, intorno agli ossicini e sulla membrana del timpano, bloccando tutto.

Quindi tale patologia prevede l’ispessimento fibroso della membrana del timpano, causando la riduzione della sua elasticità e della mobilità della catena degli ossicini. La timpanosclerosi non è altro che la conseguenza di tutti i processi patologici che comportano il versamento dentro la cassa del timpano (come ad esempio: allergie, disturbi di natura infettiva o infiammatoria).

Come si cura la timpanosclerosi

Esistono diverse alternative per capire come si cura la timpanosclerosi. Prima di tutto, se non curata, può portare anche una grave sordità di trasmissione che non deve assolutamente ad essere trascurata. Nel caso in cui il paziente si trova nello stadio iniziale di questa patologia, è possibile curarla con terapie farmacologiche che prevedono la somministrazione di cortisonici, balsamici, fibrinolitici, fluidificanti. Oppure, in alternativa, si può ricorrere a terapie fisiche come insufflazioni tubariche, inalazioni, massaggi timpanici con vapori sulfurei e salsobromoiodici.

Però quando ci troviamo di fronte ad uno stadio avanzato della timpanosclerosi, sono necessari interventi chirurgici perricostruire completamente la membrana del timpano insieme alla catena degli ossicini. In più per le forme non trattabili, l’unico beneficio è dato dalle protesi acustiche, essenziali in questo caso.

Noi di Audio Medica Varese sappiamo quanto sia importante per te sentire ciò che ti circonda. Proprio per questo abbiamo pensato a tantissime soluzioni per ogni tua esigenza specifica.

Quindi, se non sai come curare la timpanosclerosi, non preoccuparti! Il nostro Staff medico altamente qualificato ti aiuterà passo dopo passo verso una pronta guarigione.

Sul nostro sito troverai tutte le informazioni utili di cui hai bisogno. Ti…ascoltiamo!

Otite acuta, sintomi e cure

Otite Acuta

Quali sono i sintomi dell’otite acuta e come curarla. Tutto quello che bisogna sapere.

Con otite acuta si indica un’infiammazione acuta o cronica a carico dell’orecchio medio, cavità che comprende timpano e tre piccole ossa fondamentali per l’udito: la staffa, l’incudine e il martello. Più precisamente chiamata otite media acuta, è solitamente causata da infezioni batteriche o virali, ma può essere anche innescata da reazioni allergiche o tumori dell’orecchio.

Per quanto virtualmente innocua, è conosciuta per essere una patologia alquanto fastidiosa. Salvo complicazioni, dall’otite acuta si guarisce nell’arco di 10-15 giorni; nei casi più complicati o per accelerare la guarigione e ridurre i sintomi è comunque possibile intervenire farmacologicamente. Vediamo come.

Sintomatologia dell’otite media

Si manifesta come un’infiammazione delle orecchie, accompagnata da dolore di diversità variabile, mal di gola, febbre, in alcuni casi anche congestione nasale e tosse. L’otite media è spesso causata da infezioni batteriche e virali che possono comportare l’espulsione di materiale purulento dal canale uditivo esterno, provocando dolore, prurito ed un’infiammazione locale.

Nei bambini è comune osservare anche dei sintomi secondari come alterazione dell’umore, inappetenza, irritabilità, otalgia e otorrea. Conviene prestare una maggiore attenzione ai più piccoli, poiché l’otite media può causare loro serie complicazioni, come la perdita dell’equilibrio, acufeni persistenti e disturbi del sonno.

Come curare i sintomi

A seconda della causa scatenante, la terapia di cura cambia: in caso di infezione batteriche si ricorre all’uso di antibiotici, mentre per otiti virali vengono utilizzati appositi antivirali. Un buon metodo casalingo per alleggerire il dolore consiste nella regolare applicazione di impacchi caldi sull’orecchio.

In alcuni casi, alla terapia antibiotica o antivirale può essere affiancata una cura a base di farmaci antidolorifici, in modo da alleviare il dolore alle orecchie e accelerare i tempi di guarigione. Per la variante purulenta invece viene prescritto un trattamento a drenare il liquido accumulatosi all’interno dell’orecchio medio.

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